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Tarli e tarme cagionano fori e buchi ai mobili in legno? Come correre ai ripari? Ci sono diversi trattamenti antitarlo cui si può fare ricorso per cercare di debellare definitivamente i coleotteri che usurano e degradano il legname dei mobili.
I restauratori sono i professionisti più ambiti sul mercato in quanto sono i veri esperti del legno in grado di offrire il proprio supporto nell’eseguire il trattamento antitarlo a base di permetrina, con microonde, con anidride carbonica e a vuoto.
Diversi sono i trattamenti antitarlo e diversa è l’efficacia dei risultati conseguibili: in questa guida cerchiamo di descrivere e focalizzare l’attenzione su come eliminare i coleotteri con il metodo del restauro “fai da te”.
Il trattamento antitarlo con alcool può essere una valida ed efficace operazione per eliminare i parassiti che “divorano” e creano gallerie profonde all’interno dei rivestimenti e strutture lignee dei mobili.
Come eliminare i tarli dai mobili: metodo “fai da te”
Metodo “fai da te”? Veloce e risparmio garantito: la prima cosa da fare è procurarsi tutto l’occorrente per procedere con la disinfestazione con antitarlo chimico che si può acquistare nei colorifici o nei negozi specializzati. Occorre utilizzare una siringa che inietti il liquido nei fori praticati dai tarli e si richiudano con apposita cera.
Il metodo dell’iniezione nella struttura lignea è sicuramente adatto nei casi in cui i mobili non siano troppo infestati di parassiti in quanto non raggiungerebbe i risultati auspicati.
Nei casi in cui i mobili mostrano meno fori e “buchi” praticati dai tarli, si può procedere con le iniezioni di alcol denaturato che deve essere applicato foro per foro, in modo tale da avvelenare il legno e renderlo un habitat meno vivibile da parte dei oarassiti e di tutti i coleotteri.
Nei casi gravi, l’alternativa ed il valido trattamento antitarlo è quello della “camera a gas” con ricorso di alcool denaturato: in questo caso occorre avvolgere tutto il manufatto ligneo con nylon o teli di cellophane in modo tale da creare una vera e propria “camera a gas”.
Trattamento con “camera a gas” con alcool: come fare
Ecco come eseguire il trattamento antitarlo “camera a gas” con alcool denaturato:
- acquistare e procurarsi alcool denaturato, canfora in pezzi, fogli di plastica trasparenti, nastro adesivo da imballaggio,
- prendere un bicchiere di vetro, mettere la canfora e versare l’alcool,
- porre il bicchiere sotto al mobile,
- chiudete ermeticamente il mobile con il nylon aiutandosi con il nastro da imballaggio per sigillarlo,
- lasciare il mobile in luogo areato per almeno 20 giorni.
Durante i 20 giorni di “camera a gas” l’alcool denaturato scioglierà la canfora, il quale evaporando emanerà gas venefici in grado di debellare i tarli.
Si tratta di un trattamento antitarlo non invasivo per i mobili e può essere utilizzato per ogni tipologia di legno (anche quelli più resistenti). Per avere un effetto ancora più “velenoso” si può procedere con lo “spennellare” i mobili con antitarlo chimico e sigillarli con alcool denaturato e canfora.
Trattamento antitarlo “fai da te” con alcool: varianti
Oltre a quelli sopra riportati, esistono diverse “varianti” rispetto al tradizionale ed artigianale trattamento antitarlo “fai da te” con alcool denaturato:
- utilizzo di spicchi d’aglio da inserire all’interno dei fori,
- utilizzo di nafta, petrolio e tutti i derivati che assolvono ad una funzione di “veleno”,
- utilizzo di ammoniaca.
Svantaggi del trattamento antitarlo con alcool
Questi trattamenti antitarlo che ricorrono all’utilizzo di prodotti chimici sono altamente tossici e possono cagionare danni all’ambiente; per questo è bene eseguirli in zone isolate e non frequentate.
Inoltre, trattandosi di sostanze chimiche i danni cagionati alle strutture lignee possono essere di diverse entità: la vernice o la colorazione del legno può subire alterazioni e “sbiadimenti” evidenti. Nulla toglie che dopo il trattamento antitarlo con alcool si possa riverniciare e colorare la struttura lignea.