Maledetti tarli che “divorano” continuamente il legno pregiato dei mobili e degli arredi preziosi, che cosa fare per combatterli definitivamente? Si accaniscono su tutti i tipi di legno? In effetti, i tarli non attaccano indistintamente tutti i tipi di legno e, a seconda della varietà, è possibile ricorrere ai vari trattamenti antitarlo.
Esistono delle varietà di legname più o meno pregiate contro le quali i tarli si accaniscono di più, cerchiamo di elencarle ed individuarle in modo tale da prevenire e da “correre” ai ripari!
Per evitare che quei tremendi parassiti (tarme, tarli, vespe del legname) si possano accanire e “cibare” di legname, provocando “fori” evidenti sulle superfici interne ed esterne di mobili, cassettiere, cassapanche, credenze in legno, c’è il trattamento antitarlo con camera a gas e fumigazione.
Tuttavia, una delle cause principali di deterioramento del prezioso legno è l’attacco degli insetti xilofagi che si “nutrono” costamente di legno: oggi alcune tarme e tarli sono più diffusi di un tempo, nonostante si possa pensare il contrario poiché nei nostri appartamenti e case il clima è a loro più favorevole.
La temperatura che spesso si viene a creare all’interno delle nostre case, per la presenza del riscaldamento nel periodo invernale, è l’habitat ideale che consente ai coleotteri di deporre le uova nelle fessure, fori e in tutti quei punti del mobile nei quali, la larva che uscirà dalle uova potrà nutrirsi iniziando a scavare la sua galleria.
Per evitare che ciò accada e per prevenire la comparsa di ulteriori tarli e tarme si può ricorrere al famoso trattamento antitarlo con camera a gas e fumigazione, un ottimo rimedio per inibire la proliferazione di ulteriori coleotteri. Vediamo in questa guida di capire meglio di cosa si tratta e come procedere a debellare i tarli con il trattamento con camera a gas e fumigazione.
Trattamento antitarlo: quali legnami sono più a rischio?
Tarme, tarli, capricorno delle case, vespa del legno e tutti gli insetti appartenenti alla famiglia xilofago provocano cumuli di polvere sul pavimento sotto al mobile o all’interno di questo.
I fori provocati dalla presenza degli insetti xilofagi sono molto evidenti: quelli recenti hanno la tonalità cromatica di colore molto più chiaro in quanto sono stati praticati da poco.
Se vediamo “buchi” dal profilo e colorazione più scura, sono di epoca pregressa, lontani nel tempo ma dobbiamo comunque monitorarli e non trascurarli. Potrebbero inevitabilmente comparire da un momento all’altro, meglio prendere precauzioni!
Noce, ciliegio e i legni pregiati ricavabili dagli altri alberi da frutto sono i più ambiti dai “voraci” coleottori dato che sono quelli su cui è più facile visionarne la comparsa di fori e di lunghe “gallerie” scavate.
I legnami più ricchi di resina come il pino, il larice, l’abete, il castagno, il rovere sono quelli che, di solito, sono più resistenti e meno preferiti dai tarli e tarme, anche se bisogna comunque tenerli sott’occhio.
Questa distinzione merita assoluta attenzione e rilevanza in quanto a seconda della varietà e del pregio del legname dipenderà il relativo trattamento antitarlo.
Che cos’è il trattamento antitarlo?
Con l’espressione di “trattamento antitarlo“, si devono intendere e comprendere tutti quei procedimenti che prevedono l’uso di prodotti specifici volti ad eliminare in maniera definitiva il tarlo dai mobili ( o strutture lignee) di legname più o meno pregiato.
Eseguire un trattamento antitarlo in pratica non è così facile e semplice come si potrebbe pensare: eliminare definitivamente i coleotteri dai mobili non sempre riesce, e spesso occorre ripetere più volte i trattamenti senza avere una garanzia al 100% della completa riuscita dell’operazione.
Occorre affidarsi a degli specialisti che si occupano di restauri dei mobili in legno che conoscono tutti i trattamenti antitarlo più efficienti ed efficaci per debellare tutti i parassiti del legno.
Si deve fin da subito sottolineare il fatto che il tarlo, annidandosi nelle profondità delle gallerie, non sempre è raggiungibile dai gas o liquidi velenosi con i quali si tenta con i vari trattamenti antitarlo di avvelenarlo.
Infatti, se il trattamento lo si esegue quando il nemico si trova allo stadio iniziale di “uovo”, risulta quasi sempre fallimentare ed inappropriato a debellare la presenza dei tarli dai mobili. Esistono comunque dei trattamenti antitarlo che sono più efficaci di altri? La risposta è assolutamente affermativa. Scopriamoli di seguito.
Trattamenti antitarlo più efficaci: a microonde e con CO2, a vuoto
I trattamenti antitarlo più efficaci e risolutivi che garantiscono la possibilità di debellare al 100% la comparsa di coleotteri dal legno di casa sono ascrivibili ai seguenti:
- trattamento antitarlo a microonde,
- trattamento antitarlo con anidride carbonica (camera a gas),
- trattamento antitarlo con metodo “a vuoto”.
Per quanto concerne il trattamento antitarlo a microonde, esso consiste in un processo di riscaldamento eseguito con microonde: l’innalzamento della temperatura a 60 gradi porta alla eliminazione di qualsiasi tarlo e parassita del legno in pochi secondi di trattamento.
Questa interessante tecnologia del sistema antitarlo a microonde, consente di intervenire solo dove si rileva la presenza del tarlo, rendendo il trattamento più incisivo e rapido, venendo a ridurre i tempi ed i costi per eseguire l’intervento.
Interessante è anche il trattamento antitarlo con “camera a gas“: occorre utilizzare una quantità sufficiente di antitarlo, spennellare abbondantemente su tutte le parti del mobile non verniciate e “sigillarli” con un un telo o sacco di nylon in modo tale da creare una vera e propria “camera a gas”.
All’interno dei mobili occorre lasciare un recipiente con antitarlo e procedere con l’avvolgere i mobili con nylon per un lasso temporale di almeno tre settimane. Questo trattamento deve essere eseguito in tarda primavera o in autunno quando si schiudono le uova. Trascorse le tre settimane, occorre rimuovere il nylon lasciando asciugare il mobile per due o tre giorni.
Si tratta di un tipo di intervento da non eseguirsi in casa: comporta l’avvelenamento di gran parte della struttura lignea e la completa saturazione delle gallerie con gas e “siringatura” delle gallerie di liquido velenoso. Al termine del trattamento di fumigazione si deve procedere alla riapertura dei locali per consentire l’areazione del luogo.
L’altro interessante trattamento che, rispetto a quello con fumigazione, viene sempre più prediletto è quello “a vuoto“, non tossico e con un risultato garantito. Questo trattamento avviene in autoclave e riesce a debellare i parassiti xilofagi presenti nei mobili già allo stato iniziale (“uovo”).