Quando iniziano a comparire dei piccoli fori sparsi sul comodino e tracce di polverina biancastra per terra, è il segno che i nostri mobili sono stati presi d’assalto dai tarli, insetti xilofagi che proprio dal legno traggono gli elementi nutritivi per prosperare e riprodursi. Una minaccia da non prendere assolutamente sotto gamba, in quanto le gallerie scavate dai tarli possono notevolmente compromettere la stabilità della struttura attaccata, costringendo infine a buttarla. Fortunatamente esistono vari rimedi, tra cui prodotti naturali come l’aceto appunto, che descriviamo più avanti.
Se si vuole evitare che gli animaletti possano prosperare, diventando un problema ancora più complesso, occorre quindi attivarsi prima.
Cosa fare quando compaiono i tarli
Quando ci si accorge della presenza dei tarli, ove la situazione non sia già troppo compromessa, si può optare per due strade alternative: rimedi naturali o veri e propri trattamenti di disinfestazione tramite prodotti industriali. Va anche sottolineato come nel primo caso si tratti di metodi che sono validi quasi esclusivamente per la prevenzione, impedendo che i tarli trovino un ambiente ideale, da unire magari a molta luce e rumore continuo. Il Louvre, ad esempio, per impedire che possa succedere qualcosa alle strutture lignee in esso contenute, adotta la strada del rumore su frequenze avvertite soltanto dagli insetti xilofagi, che sono quindi costretti a trasmigrare. Una strada naturalmente impossibile in una abitazione privata, ove la strada più proficua può rivelarsi quella dei rimedi naturali, tra i quali, c’è anche l’aceto.
La grande versatilità dell’aceto
Come è noto, l’aceto viene utilizzato moltissimo all’interno della casa, ad esempio per pulire i pavimenti, per togliere il calcare che si forma quotidianamente sui sanitari e i rubinetti, per trattare le pentole e i contenitori in acciaio inox, per sgrassare e deodorare le pareti del forno e molto altro.
Naturalmente si tratta di un rimedio parziale e soltanto preventivo, da non sottovalutare comunque.
L’aceto come antitarlo
Anche nei trattamenti antitarlo, l’aceto riesce ad assicurare buoni risultati. In particolare viene utilizzato all’interno di una miscela formata da aceto bianco, acqua e olio di lavanda, che viene usata espresamente nel campo dei mobili. Anche in questo caso siamo di fronte ad un procedimento che ha carattere quasi esclusivamente preventivo. Inoltre è praticamente inutile usarlo nel caso delle travi o del parquet, per i quali occorre adottare rimedi di più larga portata, come ad esempio l’iniezione di sostanze specifiche o la nebulizzazione micronizzata.
Altro modo di utilizzare l’aceto è quello che ne prevede il versamento continuo per una settimana all’interno del buco fatto dal tarlo, per poi chiudere il tutto con colla vinilica. Si tratta di uno dei tanti metodi fai da te che vengono propagandati online, il quale potrebbe naturalmente rivelarsi efficace o meno in base al caso specifico.